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Una notte d'estate

249548
Anton Giulio Barrili 18 occorrenze
  • 1897
  • Enrico Voghera editore
  • Roma
  • Verismo
  • UNICT
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Una notte d'estate

La presente opera messa sotto la tutela delle vigenti leggi e trattati di proprietà letteraria ed artistica.

Una notte d'estate

Piccola collezione «Margherita» ANTON GIULIO BARRILI UNA NOTTE D'ESTATE Disegni di GINO DE BINI. Incisioni del prof. E. BALLARINI

Una notte d'estate

Eccovi una storia intima; storia non mia, ma d'un amico; storia tenue, stravagante ed arcana. Non credo di commettere nessuna indiscrezione, a

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fece un gesto di saluto ch'ella certamente vide, perchè si fece anche più rossa del solito; osò perfino scoccarle un certo che di più vivo ed intenso

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scagliato. - Credete, signor Bendinello, son ciarle di scioperati, fors'anche di malevoli seminatori di zizzanie tra i buoni; - si provò egli a rispondere

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- Oh perbaccolina! - E accesi negli occhi, rossi come due peperoni, alzandosi sui tacchi, parevano due galli sul punto di avventarsi l'uno sull'altro

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tuonò il vecchio stizzoso. - Non lo conoscete il proverbio? Tra le monache di Sant'Agostino... con due teste sopra un cuscino? - E gli scappava da

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La storia di Tribolino era finita. E qui Ascanio Denèa alzò gli occhi involontariamente a guardare il ritratto della marchesa Arduina. La bella

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lo disponeva ai prodigi. Ma fosse Arduina, od altra più moderna creatura, ben era una cosa di cielo; e su ciò non cascava ombra di dubbio. Una

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. - Son già i manovali. - Che manovali? - esclamò il signor Ascanio, coll'aria di uno che caschi dalle nuvole. - I manovali dello sgomberatore. - Ah! e

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poi ci meditava su; paragonava la sua Genova ad un bosco, e sè ad una pecora smarrita in quel bosco; passando per certe strade, e di là per cert'altre

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felicità di chi è venuto finalmente a capo d'una impresa grande e difficile. Dopo aver ben passeggiato, si adagiava nel suo seggiolone a bracciuoli

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, e di nome e di fatto; palazzo antico, e in una via delle più frequentate di Genova; tutto questo ha i suoi pregi innegabili; ma non è senza

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Quando fu ritornato a casa, il signor Ascanio guardò con aria di compassione i suoi stanzoni, i suoi cornicioni, i suoi stucchi. I mobili

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egli stava prendendo dal terzo palchetto una bracciata di Grevio o di Gronovio, e già si disponeva a muovere un piede dal quinto al quarto scalino

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L'omettino si volse, tralasciò di martellare, e rispose con una vocina stridula, acuta, che passava il cuore: - Senta, illustrissimo; l'uso vorrebbe

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a stare nel vano di quella finestra, a guardare in quell'altra, donde gli apparve la figliuola di Bendinello Sauli. Tu la vedi ora dipinta in quel

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giovani? ecco una ragione di freddezza scambievole. O ci s'è visti e praticati troppo? eccone un'altra. S'arriva così fino a prender moglie, a far

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